Il ruolo della medicina di laboratorio nell'indagine delle malattie cardiovascolari è ormai sempre più evidente ed importante. Basti pensare che la diagnosi di infarto miocardico viene conclamata solo alla luce dei risultati di laboratorio. La prevenzione delle malattie cardiovascolari rappresenta una priorità assoluta per i sistemi sanitari. I test di laboratorio consentono di predire e valutare, nella maniera meno generica possibile, il rischio di ammalarsi o di morire per eventi cardiovascolari con riferimento specifico al rischio cardiovascolare globale, alle sindromi coronariche e allo scompenso cardiaco.

Le strategie di prevenzione primaria si basano sostanzialmente sugli stili di vita e sul riconoscimento precoce delle cause sottostanti della malattia (i cosiddetti fattori di rischio) attraverso l'uso di parametri clinici e/o di laboratorio che hanno assunto nel tempo importanza primaria per la diagnosi, la scelta del percorso clinico-terapeutico ed il monitoraggio della patologia cardiovascolare. In generale uno screening dovrebbe essere effettuato in tutte le donne oltre i 45 anni di età e comunque in tutte le donne dopo lo sviluppo della menopausa.

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Per una corretta stratificazione del rischio di malattia cardiovascolare nella donna, il medico dovrebbe valutare il rischio globale, piuttosto che i singoli fattori di rischio. Questa modalità di approccio consente di includere nella valutazione del rischio anche quelle variabili esclusive del genere femminile. Ad esempio le malattie autoimmuni, la patologia tiroidea, le malattie reumatologiche, le malattie scheletriche come l’osteoporosi, ecc.

Le informazioni contenute in questa sezione non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata

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